top of page

Come il microbiota intestinale riduce i livelli di colesterolo cattivo: il ruolo cruciale del propionato

Immagine del redattore: Dott. Giulio RossiDott. Giulio Rossi
Scopri come abbassare il colesterolo cattivo producendo propionato con il tuo microbiota intestinale

microbiota intestinale, propionato, colesterolo

Il propionato è una molecola prodotta dal microbiota intestinale capace di modulare i livelli di colesterolo e prevenire le malattie cardiovascolari

Ne sono convinti Arash Haghikia e i suoi colleghi dell’Università di Berlino (Campus Benjamin Franklin) che di recente hanno pubblicato un interessante articolo sul European Heart Journal

Colesterolo e intestino.

In questo articolo scopriamo come agisce questa molecola, quando integrarla e soprattutto come stimolare il nostro microbiota a produrla in autonomia.



I pericoli connessi al colesterolo alto

Le patologie cardiovascolari rappresentano la prima causa di morte nel mondo occidentale: circa 20 milioni nel 2022 (66 mila persone al giorno).

Nonostante questi numeri così allarmanti c’è una buona notizia: sono malattie prevenibili con lo stile di vita. Agendo su fattori modificabili come il fumo, l’alcol, l’alimentazione e l’attività fisica è possibile debellarle prima che causino morbosità.

Uno dei proncipali target da considerare quando parliamo di prevenzione alle malattie cardiovascolari è il colesterolo.

Sappiamo come alti livelli di colesterolo “cattivo” (LDL), ed in particolare di ApoB, favorisca il processo arteriosclerotico, ovvero l’occlusione dei vasi sanguigni (se non hai ancora letto l'articiolo clicca qui)

Mantenere sotto controllo questi indicatori, quindi, rappresenta una potentissima arma di prevenzione.



Il ruolo del propionato nei livelli plasmatici di colesterolo

microbiota sano Vs malato

Recentemente si è scoperto come il microbiota, ed i relativi metaboliti prodotti dai batteri intestinali, siano capaci di controllare i livelli di colesterolo ematico e, di conseguenza, migliorando la funzionalità vascolare e ridendo il rischio di aterogenesi, in particolare il propionato.

Il propionato è un acido grasso a catena corta (SCFAs:  acido propionico, butirrico, acetico ecc.) prodotto dai batteri intestinali buoni a seguito di fermentazione di substrati non digeribili (come le fibre alimentari).

L’acido propionico (PA), in particolare, è risultato implicato nel controllo colesterolo, della pressione arteriosa e dell’immunità adattativa.

Era noto ormai da molti anni che l’assunzione di fibre alimentari comportasse una migliore salute cardiovascolare e metabolica, ma oggi ne abbiamo le prove scientifiche.



Propionato e rischio cardiovascolare

Gli autori dello studio, per dimostrare gli effetti benefici del propionato, hanno sottoposto a sperimentazione alcuni topi.

Il primo gruppo è stato sottoposto a terapia antibiotica per depletare la flora batterica, mentre il secondo grippo è stato trattato con acido protonico (200mg/kg). Al termine delle 6 settimane si è osservato che:

  • I topi con un microbiota danneggiato, in quanto trattati con antibiotici, avevano livelli di colesterolo e trigliceridi superiori; inoltre presentavano un aumento delle lesioni aterosclerotiche;

  • I topi trattati con propionato avevano ridotto i loro livelli di colesterolo e trigliceridi

Il meccanismo d’azione dell’acido propionico sembra ridurre il suo assorbimento a livello intestinale, modulando l’espressione di Npc1l1, e inibire l’enzima adibito alla biosintesi di colesterolo (HMG-CoA redattasi) proprio come fanno le statine (farmaco ipocolesterolemizzante d’elezione con non pochi effetti avversi)


Propionato e infiammazione

L’acido proprionico agisce anche sul sistema immunitario.

Regola infatti i linfociti T intestinali, aumentando le cellule Treg e interleuchine-10 (IL-10) nell’intestino tenue, attori coinvolti nei processi antinfiammatori e riparatori del nostro organismo.

L’acido proprionico svolge quindi una riduzione del rischio trombotico, abbassando l’infiammazione sistemica, e una prevenzione nei confronti delle patologie autoimmuni.


Evidenze cliniche

Le evidenze osservate in vivo sono state testate su 62 pazienti con ipercolesterolemia osservando una tendenza analoga.

Il trattamento con acido propionico per 8 settimane:

  • ha ridotto significativamente i livelli sierici di lipoproteine LDL e colesterolo totale rispetto al gruppo con placebo

  • ha aumentato le cellule Treg, riducendo l'infiammazione cronica silente



Conclusioni e Ricette per aumentare il Propionato

Ricette microbiota sano, ridurre il colesterolo

La supplementazione orale di acido propionico ha dimostrato, anche in un contesto clinico, di migliorare i livelli LDL e HDL contribuendo quindi alla salute cardiovascolare. 

Un’alimentazione più fibre e probiotici aiuta la naturale produzione di SCFA, migliorando il profilo lipidico e prevenendo concretamente le patologie cardiovascolari.

Di seguito alcune proposte alimentari che possono aiutarti a produrre più propionato:


  • Colazione: kefir + fiocchi di avena avena + semi di chia + cannella

  • Pranzo: salmone affumicato + topinambur + olive + mirtilli

  • Spuntino: yogurt bianco intero + mirtilli + noci

  • Cena: uova + broccoli + pane integrale a lievitazione naturale



 

Se anche tu vuoi ridurre il colesterolo "cattivo", prevenire patologie cardiovascolari o migliorare la salute intestinale con un percorso personalizzato di 3-6 mesi prenota ora la tua consulenza di Nutrizione Funzionale con il Team GR®




1.079 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Yorumlar


Sei interessato all'argomento e vorresti un parere di un professionista del Team GR®?

Clicca qua sotto e scopri la nostra Consulenza completamente detraibile dove i professionisti del Team GR® ti aiuteranno a risolvere problematiche ed a raggiungere i tuoi obiettivi di salute 🫵🏻

bottom of page